Le due solenni INVOCAZIONI dello SPIRITO SANTO
e i due “AMEN”
La Preghiera Eucaristica è il momento culminante di tutta la celebrazione. Si tratta di entrare in una preghiera il cui destinatario è Dio, il Padre. E’ una preghiera formulata in prima persona plurale, a esprimere il «noi» ecclesiale, perché anche se pronunciata da chi - vescovo o presbitero - esercita la presidenza liturgica, il soggetto della preghiera eucaristica è tutto il popolo di Dio riunito per la celebrazione e coinvolto in un movimento di lode, di offerta e di intercessione.
Già portando all’altare i doni e le offerte esprimiamo la nostra volontà di unirci all’offerta di Gesù al Padre per la salvezza del mondo.
Tutto questo si compie nella potenza dello Spirito Santo, che viene invocato innanzitutto sul pane e sul vino, perché nel memoriale diventino il Corpo e il Sangue di Cristo, e poi, nella seconda epiclesi, quella dopo la consacrazione, viene invocato sulla comunità radunata, perché nutriti di Lui nel suo Corpo e nel suo Sangue diventiamo sempre più un solo corpo e un solo spirito tra di noi e pane spezzato verso tutti: diventiamo memoria viva della sua presenza e della sua compassione: “Voi stessi date loro da mangiare” (Mt 14, 16).
Da qui l’importanza dei due “Amen”: quello alla fine della dossologia trinitaria “Per Cristo, con Cristo e in Cristo …”, che conclude la Preghiera Eucaristica, e quello al momento della comunione.
L’Amen alla fine della dossologia trinitaria sigilla la nostra volontà di unirci tutti insieme a Cristo nel suo movimento di lode e di consegna al Padre celeste.
Con l’Amen alla comunione non solo professiamo la nostra fede in Gesù Eucaristia, ma riconosciamo che nutrendoci di Lui noi diventiamo davvero ciò che mangiamo, cioè il suo Corpo con tutti i fratelli, e che non ci apparteniamo più. L’Amen esprime il nostro "eccomi" a lasciar pensare, parlare, operare Gesù in noi, perché Lui possa continuare in noi e attraverso di noi la sua missione.
Per una verifica
- Durante la Preghiera eucaristica nella Messa Gesù ci chiama a unirci a Lui nella lode, nell’offerta di se stessi e nella preghiera di intercessione per tutti. Me ne rendo conto o resto distratto e passivo?
- I canti e le acclamazioni previste li faccio col cuore?
- Sento l’importanza di fare la Comunione?
- Verifico all’inizio della Messa se sono in grazia di Dio per fare una Comunione come piace al Signore?
- Sto preparando la mia Confessione pasquale?
- Ricordo che come cristiano sono tenuto a confessarmi almeno una volta all’anno e a fare la Comunione almeno a Pasqua?
- Vivo la Comunione in modo solo “intimistico” o mi rendo conto che il Signore Gesù mi rende una cosa sola con gli altri fratelli e mi impegno a fare comunione con loro?
- Con l’Amen alla Comunione dico al Signore Gesù che gli voglio mettere a disposizione tutto: pensieri, parole, azioni, beni, libertà… perché Lui possa pensare, agire, amare, operare attraverso di me. Mi rendo conto che prendo un impegno solenne? Ne sono consapevole davvero?