Non basta avere le mani bucate. Ci vogliono anche i piedi forati.
E’ per questo che quando Gesù apparve ai discepoli la sera di Pasqua “mostrò loro le mani e i piedi”.
Carissimi fratelli, oggi voglio dirvi che la Pasqua è tutta qui.
Se non afferriamo i piedi di Gesù, lavare i piedi ai marocchini, o agli sfrattati, o ai tossici, non basta.
Non basta neppure lavarsi i piedi a vicenda, tra compagni di fede.
Mani e piedi, con tanto di marchio! Ecco le coordinate essenziali per ricostruire la carta d’identità del risorto.
Mani bucate.
Richiamo a quella inesauribile carità verso i fratelli, che si fa donazione a fondo perduto.
Piedi forati.
Appello esigente a quell’amore verso il Signore, che ci fa scorgere il senso ultimo delle cose attraverso le ferite della sua carne trasfigurata .
(don Tonino Bello, vescovo di Molfetta,
morto a 58 anni il 20-04-1993)
Le due solenni INVOCAZIONI dello SPIRITO SANTO
e i due “AMEN”
La Preghiera Eucaristica è il momento culminante di tutta la celebrazione. Si tratta di entrare in una preghiera il cui destinatario è Dio, il Padre. E’ una preghiera formulata in prima persona plurale, a esprimere il «noi» ecclesiale, perché anche se pronunciata da chi - vescovo o presbitero - esercita la presidenza liturgica, il soggetto della preghiera eucaristica è tutto il popolo di Dio riunito per la celebrazione e coinvolto in un movimento di lode, di offerta e di intercessione.
Già portando all’altare i doni e le offerte esprimiamo la nostra volontà di unirci all’offerta di Gesù al Padre per la salvezza del mondo.
L’Eucaristia ci rende famiglia e lievito di fraternità
Terza Tappa del Congresso Eucaristico Diocesano
Riti di inizio
CONVOCATI DAL SIGNORE E ACCOGLIENTI GLI UNI VERSO GLI ALTRI
Il primo atto liturgico della celebrazione cristiana è il “radunarsi” insieme, il costituirsi dell’assemblea. La processione iniziale dei ministri esprime e realizza la singolarità di questa riunione. Essa, infatti, non è assimilabile a un normale incontro o a una aggregazione umana, perché è opera del Signore Risorto.
Leggi tutto: L’Eucaristia ci rende famiglia e lievito di fraternità - Terza Tappa
Meditazione dell’Arcivescovo MATTEO
“L’Eucaristia ci rende famiglia e lievito di fraternità”
Nella storia della Chiesa non ci sono mai stati i “familiari” di Gesù e poi gli altri. Gesù ha costituito una famiglia, è stato con loro, li ha chiamati fratelli e sorelle, ha insegnato loro a volersi bene.
Intorno alla tavola continua a formarsi la famiglia di Dio. Quando noi spezziamo la sua Parola e il suo Corpo come nell'ultima cena diventiamo la sua famiglia. E questa è una cosa bellissima.
Vi riconosceranno – ha detto Gesù - da come vi amerete.
Noi non siamo una società di mutuo soccorso, siamo una famiglia. Se ci amiamo da fratelli e sorelle, come in una famiglia, nessuno viene lasciato solo, la vita di ciascuno è importante, se uno è debole è amato ancora di più.
Leggi tutto: L’Eucaristia ci rende famiglia e lievito di fraternità